Recupero dati su un sistema RAID5 a 5 dischi
Pubblicato da Studio Nassisi® | Servizi Informatici in Lavori · Sabato 08 Mag 2021 · 3:00
Da poco ultimato un recupero dati particolarmente impegnativo su un sistema RAID5 composto da ben 5 dischi SAS da 2,5”. Il sistema di archiviazione dati era ospitato su un server di una nota azienda della provincia di Udine che ha improvvisamente smesso di funzionare.
Il responsabile IT dell’azienda ha appurato che il problema è stato causato da 2 dischi del sistema RAID che, danneggiandosi, hanno bloccato il server, rendendo inaccessibili i dati memorizzati al suo interno.
La configurazione RAID5 è una delle configurazioni più utilizzate in ambito aziendale e richiede una struttura con un minimo di 3 dischi per poter funzionare correttamente. I dati vengono “distribuiti” (secondo criteri di parità) su tutti i supporti disponibili e, pertanto, è in grado di garantire ottime prestazioni sia in lettura che in scrittura assicurando, contemporaneamente, un buon livello di protezione contro la perdita di dati.
Nella malaugurata ipotesi che un disco si dovesse guastare, infatti, la sua architettura permette di ripristinare automaticamente i dati ospitati sul supporto danneggiato.
Il problema, nel caso specifico di questa azienda, è stato che sul sistema RAID5 in uso si sono guastati contemporaneamente 2 dischi e, pertanto, il server non è riuscito a ripristinare l'accesso ai dati.
Come potete facilmente immaginare, effettuare un tentativo di recupero dati su un sistema RAID comporta delle notevoli complicazioni rispetto ad un recupero su disco singolo poiché, tra l'altro, è necessario utilizzare specifici software che aiutino a ricostruirne virtualmente la struttura. Senza questo passaggio preliminare non vi è, infatti, alcuna possibilità di recuperare i dati perché, come detto, gli stessi vengono distribuiti e scritti contemporaneamente su tutti i dischi disponibili.
In altre parole, anche dopo aver ripristinato le funzionalità meccaniche del supporto danneggiato, collegare i singoli dischi ad un sistema di lettura tradizionale non sortirà alcun effetto!
Un ulteriore elemento di complessità è stato determinato dal fatto che i dischi in uso non sono normali hard disk SATA, ma dischi di tipo SAS. I supporti SAS sono esteticamente abbastanza simili ai comuni SATA che utilizziamo nei nostri computer, ma sono tecnicamente molto più sofisticati e performanti poiché possono lavorare con velocità di rotazione fino a 15.000 giri al minuto, contro i 7.200 dei comuni dischi SATA da 3,5” e i 5.400 giri dei SATA 2,5”. Si tratta di supporti che richiedono attrezzature specifiche per essere gestiti.
Dopo aver ripristinato le funzionalità meccaniche del disco principale con l’ausilio della camera bianca è stato possibile ricostruire, via software, l’intera struttura del RAID antecedente al guasto. Ho, quindi, provveduto all'estrazione e successiva rielaborazione di tutti i dati ospitati sul sistema di archiviazione.
Con mia grande soddisfazione personale (e ovviamente del mio cliente) sono stati totalmente ricostruiti anche i database relativi ad alcuni software gestionali in uso in azienda.
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